venerdì 25 aprile 2014

Cinque segnali di quanto Alitalia sia alla canna del gas



Mentre continua il tira e molla con gli sceicchi di Ethiad (i quali giustamente chiedono di poter comprare una società che abbia almeno una vaga possibilità di essere profittevole, non un carrozzone carico di raccomandati e nullafacenti), emergono qua e la vistose crepe nel servizio, tutte riconducibili a tentativi più o meno maldestri di tagliare i costi o generare ricavi aggiuntivi. Ne ho notati alcuni nelle ultime settimane:

1) Sul Roma-Milano "non imbarcano più i giornali", come mi spiegava sconsolata una hostess l'altra mattina. Di solito nei voli mattutini era disponinile una selezione di quotidiani gratuiti. Tagliata.

2) Il già misero carrello delle bevande ha perso un'altra bibita: Il Bellini è stato tagliato. Ci mancherà.

3) Se provate a passare per il fast track di Madrid Barjas con un biglietto Alitalia e la vostra tessera Freccia Alata Millemiglia (o equivalente Skyteam) sarete bloccati e spediti alla fila dei comuni mortali. Anche se in teoria lo status Freccia Alata darebbe diritto a usufruire dei servizi Sky Priority, tra cui - appunto - il Fast Track. Motivo? L'Alitalia non paga da un anno la sua quota dei costi. La società che opera l'aeroporto si è stufata, è ha dato ordine di togliere il diritto al Fast Track a tutti i clienti Alitalia.

4) Il personale di bordo ha ricevuto di recente ordini tassativi di non permettere ai passeggeri in economy di cambiare posto sedendosi nelle file extra confort (le file in prossimità delle uscite di sicurezza, più larghe delle altre) qualora al termine dell'imbarco fossero rimasti liberi dei posti. O paghi 25 euro al momento del check in (salvo membri Freccia Alata) oppure non ti ci puoi sedere.

5) Ieri sera sul Roma Madrid il già misero IFE (in flight entertainment), cioè il monitor per vedere film e programmi, è rimasto spento. Due ore di volo a fissare lo schienale del sedile davanti. Altro risparmio?


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